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A girl like Greta
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La primavera torna nelle nostre vite, ancora una volta, ma la prossima stagione è destinata ad essere diversa.

Non è facile dire come sarà, ma di certo porterà con sé un vento di rinnovata consapevolezza. Sì, è questa la nuova parola d’ordine. A scandirla ci ha pensato una ragazzina di nome Greta Thunberg. È lei il nuovo volto del 2020.

Il Times l’ha incoronata personaggio dell’anno, e un motivo c’è: è riuscita, con estrema semplicità, a polarizzare l’attenzione delle persone sul destino del pianeta Terra. Non sono serviti slogan, ma tanta forza – come quella della poetica Ginestra di Leopardi – dimostrando come, al momento giusto, ciò che è importante abbia la dignità di essere detto e ascoltato.

La sua non è affatto una questione retorica; salvare il mondo è un obiettivo non più procrastinabile.

Camminare e contestare al Friday for future è di certo utile, come lo è tenere alta l’attenzione su ciò che sta avvenendo, perché di certo non passa giorno che qualcuno infligga una ferita al delicato ecosistema. Ma ci sono altre cose che possono essere fatte e dette affinché l’obiettivo non venga opacizzato e reso obsoleto come tutti i fenomeni di gran moda. Insomma, cosa possiamo fare noi concretamente perché le generazioni possano a pieno titolo ambire a vivere su questo pianeta e non soltanto a sopravviverci?

Possiamo iniziare a immaginare di non essere soli in questa lotta. Occorre crederci che un cambiamento possa essere possibile perché, come dice Greta, non c’è un piano B. Non esiste un altro pianeta.

E allora occorre che ognuno faccia la propria parte, allontanando da sé quell’orribile pensiero che, alla fine, ci sia sempre qualcun altro pronto a farlo al nostro posto.

Il mio mondo è quello dei bambini. Lavoro con loro e non passa giorno che non mi interrogo sul loro futuro perché, anche non volendo cadere nelle prospettive catastrofiste, il loro mondo si presenta già molto difficile, asperrimo direi. A loro non puoi chiedere di prendersi la responsabilità di quelle che è accaduto e di cui non hanno alcuna colpa, ma con essi puoi costruire una nuova vision su cosa debba o possa essere la vita su questa Terra. Anche se non sembra, ogni giorno passato con loro è un giorno in cui costruisce il senso di ciò che sarà domani. Noi lavoriamo nel costruire nuove esperienze di vita a contatto con la natura, in cui essa cessa di essere il “parco giochi all’aria aperta” e diventa semplicemente la nostra casa. La casa di tutti.  

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Ecco, quello che posso fare io, insieme ai miei colleghi, è restituir loro il senso della possibilità, infondere coraggio e inviare messaggi positivi che li aiutino a raggiungere gli obiettivi più importanti.Per chi come me è attivo anche nel settore della moda, l’obiettivo si fa ancora più ambizioso perché la moda fonda la sua ragion d’essere sulla comunicazione e si fa portatrice di messaggi. Non lo nego, non tutti i brands hanno colto l’opportunità di usare il proprio potere nella maniera giusta. Senza ombre.

C’è invece un mondo di nuovi brand, chiamiamoli eco-friendly, che hanno investito in ricerca per creare prodotti e messaggi adatti al nuovo mondo. Amare la natura non è uno slogan, è un’azione quotidiana… come il semplice atto di indossare un capo o una t-shirt. Allora, possiamo esprimere il nostro potere all’atto dell’acquisto dei nostri capi, preferendo fibre naturali, coloranti non inquinanti, packaging riciclabili e soprattutto messaggi belli e contagiosi. Non sono certo le parole a mancarci.

Per la prossima primavera, per tornare al mood dell’editoriale, ho immaginato proprio una ragazza come Greta: coraggiosa, capace di guardare lontano e di ispirarci. Il suo look è bilanciato, energetico e confortevole… affinché i movimenti siano liberi. La palette si carica delle tonalità con cui Greta si è fatta conoscere (celeberrimo il suo poncho giallo) e l’ho arricchita i verdi acidi di un vibrante muschio ricoperto di rugiada del mattino, i colori del cielo e i petali perfetti di una gerbera. Detto, fatto!

A Greta, e a tutte le ragazze come lei, l’augurio di una buona primavera!

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