Se chiedo ai genitori quale sia il valore dei propri figli, le risposte giungono corali e suonano spesso come “I miei figli sono la cosa più importante”, e non servono domande di controllo per capire che sia proprio così.
La questione successiva, ovvero quale sia il valore attribuito alla loro educazione, comincia a diventare una sorta di terreno minato poiché la risposta dipende da un ragionamento economico quasi mai strettamente collegato al proprio stile di vita. E infatti, non appena si tratta di cercare una tata, le acrobazie prendono vita in improbabili inserzioni di lavoro -su questo o su quel portale che promette di trovare la persona giusta – che offrono sicura occupazione con generose remunerazioni che vanno dai 5 agli 8 euro orarie. E d’altronde cosa mai dovrebbe fare questa sorta di Wonder Woman (così almeno viene descritta dall’inserzione) pronta all’uso? Prendere i bambini, portare i bambini, recuperare i bambini dalla scuola e poi “intrattenerli” fino all’arrivo della mamma, ottimizzando il suo tempo riordinando alla perfezione la casa e preparando un delizioso pranzetto per i “veri” lavoratori che torneranno a casa, esigendo dalla poveretta tutto il possibile e immaginabile. E l’educazione che fino ha fatto? Assente giustificato, visto che la persona scelta tutto sa fare tranne quello… ma voi questo lo sapevate già. I bambini? Beh, loro non parlano, e non hanno neppure la capacità di protestare.
Ecco, adesso date un’occhiata alla foto rubata su un tram qualche giorno fa. La gentile signora in bella posa, mentre “intrattiene” vostro figlio, sta facendo del suo meglio per rispondere alle vostre reali esigenze: risparmiare e, al contempo, assicurare al proprio frugoletto un accurato lavaggio del cervello mediatico. Prima si comincia, meglio è, loderebbero gli esperti di marketing.
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